giovedì 4 gennaio 2018

Ὁ μέγας Ἁγιασμὸς τῶν ὑδάτων (La Grande Santificazione delle acque)

Nel rito bizantino, la festa delle Sante Teofanie (ovverosia quella che nel rito latino è chiamata la Santa Epifania), è dedicata soprattutto alla memoria del Battesimo di Nostro Signore Gesù Cristo nel Giordano, come inizio della sua vita pubblica, e come testimonianza della sua Messianicità, imperocché lo Spirito Santo discese dall'alto su di Lui in quel momento, e la voce del Padre lo appellò: "Tu se' il mio figliuolo diletto, in te posi il mio compiacimento". Il rito greco, infatti, fa memoria dell'Adorazione dei Magi il giorno stesso del Natale.
Anche in Occidente anticamente si seguiva uno schema piuttosto simile: ne abbiamo una traccia nell'Ultimo Vangelo del giorno di Natale, che parla effettivamente dell'Adorazione dei Magi; cionondimeno, già nel IV secolo si iniziò a festeggiare quest'ultimo evento il giorno dell'Epifania, identificando questa Adorazione come una chiarissima e prima manifestazione della Divinità di Nostro Signore. La memoria del Battesimo di Cristo restò comunque nell'ambito delle feste dell'Epifania, e particolarmente è ricordata nelle antifone e nelle letture dell'Ottava della festa, il 13 gennaio.

Un rito caratteristico delle Sante Teofanie è la Grande Santificazione delle Acque, un complesso e affascinante rituale di benedizione dell'acqua, accompagnato da grandi manifestazioni popolaresche (come il tuffo dei fedeli nelle acque di laghi e fiumi, comprese quelle gelide del gennaio russo, per ricuperare la Croce usata per la benedizione), proprio in memoria del Battesimo di Cristo. Questa splendida ἀκουλουθία è accompagnata da inni e tropari meravigliosi, dolcissimi testi di teologia pura circa il Santo Battesimo.
Un rito molto simile, di diretta derivazione orientale, era previsto per la sera della Vigilia dell'Epifania anche nel Rituale Romanum (benché abbia subito una deturpazione e un accorciamento deprecabile nel 1890), di cui però ci occuperemo in altro luogo.

Il Patriarca Kirill di Mosca officia la Santificazione delle acque
La Benedizione nel rito greco può avvenire in due momenti: alla vigilia dell'Epifania, subito le Grandi Ore (ufficio composto dalla celebrazione di Prima, Terza, Sesta e Nona, che secondo il typikòn costantinopolitano si svolge pubblicamente nelle vigilie delle grandi solennità); oppure il giorno stesso delle Sante Teofanie, subito dopo la Divina Liturgia (propriamente il tipico prescriverebbe di farla dopo il Mattutino, ma poiché nelle chiese greche Mattutino e Liturgia sono celebrati sovente senza soluzione di continuità, è invalso da secoli l'uso di posticipare il rito dopo la Liturgia).
Da questo link è possibile scaricare il libretto greco-italiano delle Grandi Ore della Vigilia, preparato dall'Arcidiocesi Ortodossa di Italia e Malta. Da quest'altro invece il testo, preparato dal Monastero Ortodosso di S. Barbara a Montaner, il rito della Santificazione delle Acque.

Fornisco di seguito una breve schematizzazione della sola benedizione (in quanto lo schema delle Ore, a parte i tropari propri dell'Epifania, è quello consueto).

  • Tropari di S. Sofronio di Gerusalemme, riguardanti la mirabile Teofania avvenuta durante il Battesimo di Cristo
  • Tre letture da Isaia (capp. XXXV, LV e XII)
  • Prokimeno e lettura dalla Lettera di S. Paolo ai Corinti (cap. X)
  • Prokimeno, preghiere prima del Vangelo e Vangelo secondo S. Marco (cap. I; la scena del Battesimo)
  • Irinikà (invocazioni della pace), come all'inizio della Divina Liturgia. Mentre il diacono le canta, il sacerdote prega segretamente perché Cristo, colui che nel Battesimo nelle acque del Giordano ha manifestato la sua Divinità, venga a santificare le acque preparate.
  • Prologo di S. Sofronio di Gerusalemme (si legge solo il giorno della festa, non nella Vigilia). E' una specie di riassunto del senso delle festività natalizie e in particolare delle Teofanie.
  • Μέγας εἶ, Κύριε (Grande siete, o Signore) e prima preghiera
  • Αὐτὸς οὖν, φιλάνθρωπε Βασιλεῦ, (Voi dunque, o Re amico degli uomini) e seconda preghiera
  • Αὐτὸς καὶ νῦν, Δεσπότα (Voi pure ora, o Sovrano) e terza preghiera
  • Preghiera sui capi inclinati
  • Apolytikion della festa (Ἐν Ἰορδάνῃ βαπτιζομένου σου, Κύριε, "Mentre eravate battezzato nel Giordano, o Signore") cantato tre volte, mentre il sacerdote immerge tre volte la Croce nelle acque
  • Aspersione (tre volte in modum crucis), mentre si canta il Kontakion (Ἐν τοῖς ῥείθροις σήμερον, "Tra i flutti oggi", il 5 gennaio; Ἐπεφάνης σήμερον, "Vi manifestaste oggi", il 6 gennaio)
  • Bacio della Croce
  • Congedo
Dicevamo che è tradizione in alcuni luoghi che i Vescovi officino questa benedizione alfine in prossimità di laghi e fiumi, nei quali gettano la croce, per benedire simbolicamente tutte le acque. Questa croce viene poi recuperata, talora in modo molto pittoresco (è diventata quasi una sfida massmediatica, perdendo la valenza religiosa, il tuffo nelle acque gelide della Russia; un po' meno noto è che avvenga qualcosa di simile anche in altri paesi ortodossi). Nel video seguente si vede questa celebrazione officiata a Venezia dall'Arcivescovo Ortodosso d'Italia e Malta, S.E. Gennadios. In questo caso ciò che segue è molto più elegante e meno popolaresco, con il ricupero della croce da parte di una gondola.


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