giovedì 22 febbraio 2018

In Cathedra S. Petri Apostoli Antiochiae

22 febbraio
Cattedra di S. Pietro Apostolo in Antiochia
paramenti bianchi - doppio maggiore - Messa "Statuit ei"
Comm. di S. Paolo Apostolo e, se cade in Quaresima, della Feria

Guido Reni, Consegna delle Chiavi a S. Pietro, 1625

**********************

Quodcúmque in orbe néxibus revínxeris,
erit revínctum, Petre, in arce síderum:
et quod resólvit hic potéstas trádita,
erit solútum cæli in alto vértice;
in fine mundi judicábis sǽculum.

Qualunque cosa sulla terra legherete,
sarà legato, o Pietro, nella celeste rocca:
e ciò che scioglierà quaggiù il poter concessovi,
sarà sciolto pur nell'alto del cielo;
alla fine del mondo voi giudicherete il secolo.

(Vespero della Cattedra di S. Pietro
inno attribuito ad Elpidia)

**********************

Antiochíæ Cáthedra sancti Petri Apóstoli,
ubi primum discípuli cognomináti sunt Christiáni

Ad Antiochia, la Cattedra dell'Apostolo San Pietro,
laddove per la prima volta i discepoli furono chiamati Cristiani.
(Martirologio Romano)

Secondo la Tradizione, suffragata dai riferimenti nelle Sacre Scritture, il principe degli Apostoli San Pietro, prima di giungere a Roma, fondò e resse la Chiesa Antiochena, attorno all'anno 38; ad Antiochia è situata anche, dagli Atti degli Apostoli, la famosa disputa sui costumi giudaici tra San Pietro e San Paolo. La tradizione per cui San Pietro abbia ricoperto l'incarico di primo vescovo della città siriana è testimoniato dalla presenza di un'antichissima chiesa, quasi risalente all'età dell'apostolo, incastonata nella pietra e per tal motivo denominata "Grotta di S. Pietro" (in basso), probabilmente eretta sui resti di un antico santuario pagano. In tale chiesa si custodisce una copia della Cattedra lapidea ove il Santo Apostolo sedette come pastore della Siria. La Cattedra originale è custodita a Venezia, nella Basilica Concattedrale di S. Pietro di Castello, essendo stata donata, nel IX secolo, al Doge Pietro Tardonico da parte dell'Imperatore Michele III (a destra).

**********************

Sermone di S. Agostino per la festa della Cattedra di S. Pietro
(XV per le feste dei Santi)

L'istituzione dell'odierna solennità ricevé dai nostri antenati il nome di Cattedra, perché è tradizione che Pietro, principe degli Apostoli, prendesse possesso quest'oggi della sua sede episcopale. I fedeli perciò, con ragione, celebrano l'origine di quella Sede onde l'Apostolo fu investito per la salute delle chiese con quelle parole del Signore: «Tu sei Pietro, e su questa pietra io edificherò la mia Chiesa». Il Signore dunque ha chiamato Pietro il fondamento della Chiesa: ed è perciò che la Chiesa venera giustamente questo fondamento sul quale poggia tutto l'edificio ecclesiastico. Quindi ben a ragione si dice nel Salmo ch'è stato letto: «Lo esaltino nell'adunanza del popolo, e lo lodino nel consesso dei seniori» Benedetto Dio, che prescrive d'esaltare il beato Pietro Apostolo nell'adunanza del fedeli; è giusto infatti che la Chiesa veneri questo fondamento per cui si sale al cielo. Celebrando dunque quest'oggi l'origine della Cattedra, noi onoriamo il ministero sacerdotale. Le chiese si rendono questo mutuo onore, comprendendo esse che la Chiesa tanto più cresce in dignità, quanto più viene onorato il ministero sacerdotale. Avendo dunque una pia usanza introdotto giustamente nelle chiese questa solennità, mi meraviglio delle grandi proporzioni che ha preso oggi un pernicioso errore tutto pagano, di portare cioè sulle tombe dei defunti dei cibi e del vino, come se le anime, che hanno abbandonato i loro corpi, reclamassero questi cibi propri della carne.


**********************

Ricorre oggi anche la festa patronale della FSSP (Fraternitas Sacerdotalis Sancti Petri),
benemerito istituto che si occupa di preservare il rito romano antico.

Ai membri della Fraternità e della Confraternita di S. Pietro si concede oggi l'indulgenza plenaria alle solite condizioni.

Preghiera della Confraternita di S. Pietro
Post decadem Rosarii dicant:

V. Memento, Domine, congregationis tuæ.
R. Quam possedisti ab initio

Oremus. Domine Jesu, in testimonium Veritatis natus, qui usque in finem diligis quos elegeris, exaudi benigne preces nostras pro nostris pastoribus. Tu qui omnia nosti, scis quia amant Te et omnia possunt in Te qui eos confortas : sanctifica eos in Veritate, infunde eis, quæsumus, Spiritum quem Apostolis tuis dedisti, qui eos in omnibus Tui similes efficiat. Accipe quod Tibi tribuunt testimonium amoris, qui triplici Petri confessioni benignus annuisti. Et ut oblatio munda sine intermissione Sanctissimæ Trinitati ubique offeratur, novam eis propitius adjunge prolem, et omnes jugiter in Tua serva caritate, qui cum Patre et eodem Spiritu Sancto unus es Deus, cui gloria et honor in sæcula. Amen.

Nessun commento:

Posta un commento